I camminatori delle Statali: camminare è un’urgenza
È capitato a tutti nei giorni dei lockdown più restrittivi, o in quelli immediatamente successivi, di vedere persone, famiglie, coppie camminare nelle peggiori strade ad alta percorrenza. Sono i camminatori delle Statali, persone che senza farsi troppi problemi manifestano un’esigenza comune, quella di muoversi liberi e all’aria aperta.
E siccome non tutti abitiamo nel bosco o in collina, si cammina dove si può arrivare senza prendere la macchina (e la multa), e magari ci toccano lunghi tratti di strade brutte e trafficate, per raggiungere aree più tranquille.
Cosa significa questo? Che di colpo ci piace camminare sull’asfalto con il traffico? Niente affatto.
Questo fenomeno è il sintomo di una tendenza che ha toccato tutti nel profondo: la voglia di camminare nella natura, nella cultura, nella storia. Camminare soli o con pochissime persone che amiamo (e che tengono il passo), camminare per scappare e per ritrovarsi.
Escapismo o nuova tendenza turistica? Decisamente la seconda.
In molti si sono affrettati a far rientrare questa tendenza in quella più generale all’escapismo, ovvero alla necessità di fuga dalla realtà a seguito della clausura forzata. Una fuga da una realtà che non ci piace, che ci spaventa. Noi pensiamo che si sia già trasformata in altro: in Italia lo abbiamo visto nell’estate 2020 dalle inconsuete code sui sentieri delle Dolomiti, dalla riscoperta di destinazioni e sentieri di prossimità.
E’ una vera e propria tendenza turistica solida e rinnovata, che è un concetto diverso da nuova, perché a differenza di prima è un motivo di viaggio molto più forte e diffuso.
Cosa fare per attirare questa tendenza turistica?
Una struttura ricettiva da sola farà molta più fatica a fare promozione su questo aspetto del territorio in cui sorge, ma una rete di imprese o una destinazione turistica possono farlo, senza particolari spese e con grandi risultati.
Ecco alcuni suggerimenti utili:
- Censimento digitalizzato dei percorsi: vanno rilevati e restituiti in file GPX. Le cartine servono solo ai vicini di casa. Una volta effettuati i rilievi i percorsi vanno semplicemente catalogati ed inseriti nei portali dedicati in Europa e nel mondo: ci sono già app e siti, non importa farne di nuovi, mentre importa inserirsi in quelli preesistenti.
- Segnaletica ecosostenibile ed esplicativa: non è peccato inserire sui percorsi dei pannelli che raccontano qualcosa della fauna, della storia o della leggenda del posto. Non siamo puristi del bosco anonimo: se una famiglia si diverte (tutta) e impara qualcosa camminando, lo racconterà a tante altre famiglie.
- Racconto digitale: questo sì, lo si può fare senza particolari costi. Avete visto cosa hanno combinato le Far Oer Island durante il lockdown? Hanno messo una cam sul cappello degli abitanti, e hanno proposto un mese di dirette live dei loro percorsi. Spesa? 50 euro di cam. Risultato? La migliore campagna di destinazione dell’anno.
A parte le esagerazioni, per fare delle dirette di successo è necessario avere profili o pagine con un numero di follower adeguato, e su questo si deve lavorare: ma una pagina di un hotel con un discreto numero di likes, che vuole promuovere questo aspetto spenderà poco o niente con una live da telefonino, e farà vedere ai suoi follower qualcosa di nuovo, un nuovo motivo di viaggio (e di vendita camere!). - Racconto digitale UPGRADE: i percorsi dove camminare in mezzo alla natura sono perfetti per il racconto su Tik – Tok. Ci sono flow precisi e colonne sonore più comuni da utilizzare, e in generale è più difficile fare contenuti che si facciano notare, ma se il luogo è bello e merita, e se avete iniziato a studiare Tik-Tok da un po’, gli aspetti naturalistici di una destinazione sono i migliori (se non gli unici) da promuovere su questo social. Attenzione ai #fail però, su Tik-Tok sono comuni!
- Se puoi offrire vie di fuga: comunicalo! Se hai fatto il sito dell’hotel nel 2019 devi cambiarlo. “Come a casa”, “a due passi dal centro”, “dotazioni moderne” via. Tutto via. Servizio perfetto (ce lo meritiamo), angoli lounge, percorsi personalizzati, vicinanza a “vie di fuga”, come percorsi trekking o località nascoste, secondarie, foriere di sorpresa. Fai newsletter su questo, presentati con un nuovo look, segui la tendenza e non avere paura: mica tutti possono andare a dormire nello chalet nel bosco, quasi nessuno è capace di montare una tenda, e a tutti piace una bella, sana, ricca, artificiale e grassa colazione al mattino in vacanza. Hai quote di mercato anche chi cerca una vacanza “IN FUGA NELLA NATURA”.