Nel gennaio 2021, quando l’amministrazione Biden annunciava una nuova manovra di aiuti da 1 miliardo di dollari per affrontare la pandemia, Larry Summers, l’eminente economista di Harvard, ex segretario al Tesoro di Bill Clinton ed ex consigliere economico di Barack Obama, guardava con preoccupazione al futuro. Le sue previsioni, o meglio, le sue predizioni, delineavano un quadro che ora vediamo con chiarezza.
Le parole di Summers erano profetiche: aveva avvertito che l’adozione di politiche di stimolo in un momento di ripresa economica avrebbe potuto scatenare una recessione entro 2-3 anni. La sua formula magica era chiara: quando l’inflazione supera il 4% e la disoccupazione scende sotto il 4%, una recessione sembra inevitabile.
Mentre Summers si riferiva agli Stati Uniti, sottolineava anche l’effetto domino, noto come “colpo di tosse oltreoceano che si trasforma in una febbre a 40° in Europa”. Il potere di acquisto delle persone si sarebbe rafforzato, spingendo al rialzo i prezzi, soprattutto nel settore turistico, dove la domanda avrebbe superato l’offerta.
Era chiaro per Summers che l’inflazione avrebbe raggiunto livelli così elevati da costringere la Federal Reserve a innalzare i tassi di interesse di almeno cinque punti percentuali per frenare l’inflazione e riportare i prezzi alla normalità. Ma queste misure avrebbero avuto un costo: i mutui sarebbero diventati più costosi, i prestiti più rari, gli investimenti in diminuzione, con un impatto diretto sul tenore di vita delle persone.
E la guerra Russia – Ucraina non era ancora cominciata.
Tuttavia, non tutti hanno accolto bene queste previsioni. Il Partito Democratico ha contestato Summers, accusandolo di danneggiare la presidenza Biden.
Quando l’inflazione supera il 4% e la disoccupazione scende sotto il 4%, una recessione sembra inevitabile.
Una delle responsabilità centrali del Revenue Manager consiste nella raccolta e analisi di informazioni pertinenti, nell’approfondire i dati e le fonti a sostegno delle ipotesi. Inoltre, è essenziale mantenere una comunicazione costante e informativa con i partner e i colleghi, assicurando una visione strategica che vada oltre le prossime due stagioni. Questo implica la necessità di prepararsi in anticipo per eventi e scenari che potrebbero emergere nei prossimi anni. È particolarmente cruciale saper utilizzare dati accurati per formulare previsioni e per prepararsi con adeguato anticipo.
Cortesia che la pandemia non ci ha concesso.
Ora torniamo ai nostri giorni, settembre 2023, ed analizziamo cosa è accaduto.
Effettivamente, come mostrato di seguito, l’inflazione in Italia, Europa e Stati Uniti ha raggiunto i picchi previsti da Summers.
Un colpo di tosse oltreoceano si trasforma in una febbre a 40° in Europa
La curva dell’Italia e dell’Area Euro è praticamente identica, mentre possiamo notare che negli Stati Uniti il picco è stato raggiunto con tre mesi d’anticipo. Inoltre, sempre quest’ultimo grafico mostra come da un mese stia risalendo.
Anche se l’andamento evidenzia una flessione nell’ultimo anno, questo è frutto delle azioni messe in atto dalle Banche Centrali. Il settore turistico, infatti, ha subito il colpo più duro, con prezzi in aumento e una stagione estiva deludente.
A questo punto è lecito domandarsi: Era possibile evitare questo flop? Assolutamente si!
Crediamo che un cambiamento di strategia, al di là della semplice riduzione dei prezzi, avrebbe potuto fare la differenza e potrebbe farla ancora.
Procedendo attraverso l’analisi dei tassi di interesse, la situazione diventa sempre più nitida ed una accurata previsione sembra delinearsi quasi da sola.
Se proviamo ad uscire da tutti questi dati e grafici e cerchiamo di unire i puntini, diventa lampante come il comportamento d’acquisto dei nostri ospiti stia subendo un brusco cambiamento.
Ma alla fine non è proprio l’analisi comportamentale la base per mettere in atto strategie Revenue efficaci che intercettino le esigenze dei nostri ospiti o futuri tali?
Robert J. Cross aveva ragione quando affermava che il Revenue Management è l’arte di predire il comportamento dei clienti in tempo reale per ottimizzare le entrate attraverso la gestione dell’inventario e dei prezzi.
L’ultimo tassello da aggiungere è lo studio dell’andamento dei conti correnti bancari da inizio pandemia, il quale ci offre uno sguardo prezioso sulla liquidità e gli effetti dell’inflazione sulla popolazione e l’economia.
Di seguito viene presa in considerazione solo la situazione degli italiani, ma non dimentichiamoci la recessione in atto in Germania, gli scioperi in Francia, la debolezza della sterlina causata dalla Brexit, nonché l’innalzamento dei costi legati ai beni primari e alle fonti energetiche dovute al conflitto Russo – Ucraino.
È proprio l’analisi comportamentale la base per mettere in atto strategie di Revenue Management efficaci.
Nel 2020 a causa o grazie ai lockdown la liquidità dei conti correnti ha raggiunto livelli storici mai visti e questo è noto a tutti.
Ma cosa è accaduto negli anni successivi?
Già a partire dai primi mesi del 2022, si è assistito ad un cambiamento significativo nella dinamica dell’economia italiana. L’aumento del costo della vita e l’incremento dell’inflazione non solo hanno compromesso la capacità di risparmio delle famiglie, che nel primo semestre si è praticamente attestata a livelli minimi, ma hanno anche iniziato a erodere le risorse accumulate dal sistema produttivo italiano. Questo ha reso il settore privato sempre più limitato nella disponibilità di risorse finanziarie da destinare agli investimenti.
Nel 2022, i conti correnti italiani hanno perso quasi 22 miliardi di euro rispetto all’anno precedente. Ma la situazione è peggiorata rapidamente nei primi tre mesi del 2023, con una erosione di circa 90 miliardi di euro, quasi cinque volte quella dell’anno precedente.
Il totale delle perdite dal 2021 al 2023 è pari a € 111.473.000,00, questo ci riporta a Larry Summers che aveva effettuato una previsione talmente accurata da essersi trasforma in realtà.
Al giorno d’oggi è evidente che il classico approccio all’analisi fin qui utilizzato si dimostra non sufficiente al fine di competere al meglio.
Erosione di circa 90 miliardi di euro
Tenendo conto dell’instabilità del mercato attuale, mentre guardiamo al futuro, è lampante che un’analisi completa dei dati e delle tendenze socioeconomiche sia fondamentale per mantenere una performance elevata.
Come prima ci siamo domandati se sarebbe stato possibile prevedere quanto si è verificato, questo è invece il momento di porsi la questione su come poter affrontare il 2024.
L’analisi svolta mostra che per il prossimo anno ci attendono sfide e strategie di statura superiore.
Con i dati e le informazioni raccolti, è possibile ipotizzare che la domanda turistica nei prossimi 12 mesi potrebbe essere influenzata da una certa cautela dovuta all’inflazione elevata e ai prezzi turistici in aumento. Tuttavia, alcune persone potrebbero ancora essere motivate a viaggiare utilizzando i risparmi accumulati durante i periodi di lockdown. Sarà importante per il settore del turismo adattarsi alle mutevoli condizioni economiche e alle preferenze dei viaggiatori per rimanere competitivo.
Con questo articolo abbiamo voluto condividere con voi quanto sia indispensabile un approccio analitico a 360°, trovare indizi, informarsi, leggere, restare aggiornati, per poter prevedere e prevenire.
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